Ipazia
1 anno fa
 Giano, Ianus, è divinità esclusivamente romana, la più antica degli dèi nazionali, di indigetes; divomn deus, il  dio degli dèi , Ianus Pater invocato spesso insieme con Iuppiter, Giove. li suo nome sarebbe legato alla sua funzione: un dio delle porte di casa (ianua) e dei passaggi (iani): ne custodiva l’entrata e l’uscita e portava in mano, come i portinai, ianitores, una chiave e un bastone, e fu raffigurato con due facce a custodire entrata e uscita. È anche il dio del principio, e perciò del mattino, e del primo mese dell’anno che in suo onore si chiamava Ianuarius. Si diceva che avesse regnato in Italia prima di Saturno e di Giove. A lui si tributava un culto speciale. al principio di una guerra, quando l’esercito usciva in campo. Numa aveva costruito vicino al Foro una porta (ianua) che restava aperta quando lo Stato era in guerra, e si chiudeva quando si faceva la pace.
Giano, Ianus, è divinità esclusivamente romana, la più antica degli dèi nazionali, di indigetes; divomn deus, il  dio degli dèi , Ianus Pater invocato spesso insieme con Iuppiter, Giove. li suo nome sarebbe legato alla sua funzione: un dio delle porte di casa (ianua) e dei passaggi (iani): ne custodiva l’entrata e l’uscita e portava in mano, come i portinai, ianitores, una chiave e un bastone, e fu raffigurato con due facce a custodire entrata e uscita. È anche il dio del principio, e perciò del mattino, e del primo mese dell’anno che in suo onore si chiamava Ianuarius. Si diceva che avesse regnato in Italia prima di Saturno e di Giove. A lui si tributava un culto speciale. al principio di una guerra, quando l’esercito usciva in campo. Numa aveva costruito vicino al Foro una porta (ianua) che restava aperta quando lo Stato era in guerra, e si chiudeva quando si faceva la pace.
 Glàdius, e poetico ensis, spada, arma difensiva che presso i Romani ebbe diverse trasformazioni; nell’VIII e VII sec, a. C. si trovano due tipi: uno grande, di bronzo o ferro, e uno piccolo. All’età di Servio le prime tre centurie della falange erano armate di spada acuta e corta; al II sec- a. C. la lama è robusta e acuta, a doppio taglio. Al III sec, d. C. si ha la spatha, già in uso da lungo tempo presso gli ausiliari, ed ora anche lunga, a lama piatta, della stessa larghezza fino all’estremità. Il fodero era fatto da due lame di legno, tenute insieme da due fasce di metallo, a guisa di anello. Pendeva da una bandoliera di cuoio, balteus, o da una cintura assicurata con fibbia, cingulum. I soldati, pretoriani. legionari, ausiliari, avevano la spada al lato destro; al sinistro invece un pugnale, pugio. Pare che i cavalieri avessero la spada al lato sinistro. Si insegnava ad usarla così da ferire di punta, non di taglio.
Glàdius, e poetico ensis, spada, arma difensiva che presso i Romani ebbe diverse trasformazioni; nell’VIII e VII sec, a. C. si trovano due tipi: uno grande, di bronzo o ferro, e uno piccolo. All’età di Servio le prime tre centurie della falange erano armate di spada acuta e corta; al II sec- a. C. la lama è robusta e acuta, a doppio taglio. Al III sec, d. C. si ha la spatha, già in uso da lungo tempo presso gli ausiliari, ed ora anche lunga, a lama piatta, della stessa larghezza fino all’estremità. Il fodero era fatto da due lame di legno, tenute insieme da due fasce di metallo, a guisa di anello. Pendeva da una bandoliera di cuoio, balteus, o da una cintura assicurata con fibbia, cingulum. I soldati, pretoriani. legionari, ausiliari, avevano la spada al lato destro; al sinistro invece un pugnale, pugio. Pare che i cavalieri avessero la spada al lato sinistro. Si insegnava ad usarla così da ferire di punta, non di taglio.
